Loggia degli Osii
Il Palazzo prende il nome dalla famiglia degli Osii, nobili milanesi proprietari di quei terreni, i quali costruirono li la loro dimora, e a cui venne affidato il compito di raccogliere fondi per far fronte al Barbarossa. Più tardi, nel 1316 Scoto di San Geminiano viene incaricato da Matteo Visconti di rifabbricarlo con l’intento di realizzare attorno al Palazzo della Ragione un sistema di portici nei quali ospitare le attività giuridico notarili della città, nell’edificio infatti, venivano banditi gli editti. Presenta inoltre una scala esterna che collegava il piano della piazza con il portico del primo piano, dal cui balcone centrale, detto “parlera” il podestà o i magistrati proclamavano gli editti. Sotto le volte svolgevano le loro attività i cambia valute, come stabilito negli statuti del 1396. La destinazione dell’edificio non mutò nel corso dei secoli, ad eccezione di un locale all’interno della loggia che sul finire dei Seicento venne adibito ad uso della posta. Nel 1644, ci fu un incendio che distrusse il portico e la porta degli Orefici, danneggiandone anche il coronamento. Fu deturpata più volte nel corso dei secoli e nel 1897-99 veniva promossa una sottoscrizione pubblica per il ripristino della Loggia, che venne conclusa nel 1904, allorché la contessa Osio se ne assunse l’onere in memoria del marito defunto.La loggia degli Osii divenne inoltre sede del Museo industriale per volere della Camera di Commercio, che ne diviene proprietaria, chiudendola a vetri.