Cappella di Provvisione

Cappella di Provvisione

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Come la Cappella dei Giureconsulti anche la cappella del Tribunale dei Dodici di Provvisione è oggi un’architettura scomparsa.
Le cronache hanno sempre definito quest’ambiente cappella, per quanto non sia confermata l’esistenza di un effettivo obbligo di celebrazione quotidiana della Messa (per cui ci si sarebbe riferiti ad essa come chiesa), e uno dei membri del tribunale (facente parte del clero), ricopriva la funzione di “cappellano” e come tale assumeva il compito di celebrare la messa nella sede della Provvisione, ogni giorno feriale, prima dell’apertura dei lavori.
Rispetto alla Cappella dei Giureconsulti le notizie sulla cappella della Provvisione sono più scarse e frammentarie. Come i Dottori in Legge, anche i Dodici di Provvisione avevano la loro sede storica all’interno del Broletto, occupando alcune stanze all’interno degli edifici, che riassettati dal Seregni, diverranno il nuovo Palazzo dei Giureconsulti.
Si sa che la Provvisione occupò la sua nuova sede, al primo piano del nuovo palazzo (che allora era limitato solo all’ala sinistra del Palazzo probabilmente appena prima del passaggio di S.Margherita, poiché un disegno anteriore al 1601, conservato alla Raccolta Bianconi mostra lo stato dell’arte del cantiere, fermo alla metà orientale dell’edificio attuale, fino alla torre, che conservava ancora le linee medievali).
Non si conosce nemmeno l’architetto che la progettò; probabilmente, come supposto dall’Ing. Piero Bellini, non fu il Seregni, allora occupato alla Fabbrica del Duomo, ma l’ambiente fu forse frutto della risistemazione dei nuovi locali della Provvisione, fatta a Spese del Comune, dall’ing. Pirovano.
Doveva trattarsi in ogni caso di un ambiente molto semplice, giacché l’ing. Bellini poco oltre specifica che “il lavoro aveva artisticamente poca importanza“perché il Seregni se ne occupasse.
Con molta probabilità, le due cappelle dovevano differire anche per le loro impostazioni: entrambe caratterizzati da volumi semplici, (per quanto in quella dei Giureconsulti ci fosse stata aggiunta un’abside) la cappella dei Giureconsulti doveva qualificarsi come più complessa, su un piano architettonico, come dimostra l’utilizzo di lesene, nicchie ricavate nelle pareti ed ingressi ad arco, mentre la cappella di Provvisione affermava la sua importanza per le numerose opere su tela che l’adornavano e che oggi sono conservate ai musei civici del Castello.
Si è potuto appurare che entrambe presentavano delle decorazioni a stucco, senza però conoscerne l’aspetto, ma della cappella di provvisione se ne conoscono gli autori,Giuseppe Meda e Antonio Abbondi, rispettivamente progettista ed esecutore materiale.
La cappella fu smantellata a partire dal 17 giugno del 1771 quando la Corte approva il trasferimento degli uffici civici e dell’arredo della Cappella di Provvisione, nella cappella di Santa Maria della Neve, a Palazzo Carmagnola. Le opere verranno ivi effettivamente trasferite nel 1773, e raggiunte, nel 1779 anche dall’ancona del Figino, assieme alla balaustra di marmo.